Nella gestione della pandemia il tracciamento dei contagi, come sappiamo, è fondamentale.
Il sistema dei tamponi molecolari è al momento il gold standard per la diagnosi della COVID-19, ma i tempi per ricevere l’esito spesso sono lunghi, ci possono volere 24 ore come tre giorni (in alcuni casi anche una settimana). E nell’attesa, non si potrebbe uscire di casa. Ma chi controlla?
Il test è considerato il più attendibile per la diagnosi, ed è quello più impiegato nei laboratori pubblici. Ma in questo momento, con il virus che non smette di circolare, il tampone molecolare inizia a mostrare evidenti limiti: si attende troppo per l’esito. Oggi il tampone molecolare viene offerto quasi esclusivamente a chi ha più sintomi riconducibili a un’infezione da Sars-CoV-2 (e ai suoi eventuali contatti nelle stesse condizioni). La sola febbre, in molti casi, è gestita con l’isolamento fiduciario e una terapia a domicilio.